Quando apriamo un libro, la prima e l’ultima cosa che incontriamo sono i risguardi – in inglese endpaper. Dei fogli piegati in due, da un lato incollati all’interno della copertina, dall’altro liberi di essere la prima e l’ultima facciata.
I risguardi – in inglese endpaper – tengono insieme il corpo del libro con la sua copertina. Al tempo stesso, li separano e proteggono il volume, come delle fodere.
A volte i risguardi possono essere qualcosa di più di un semplice elemento di legatoria. Colorati, decorati o illustrati, costituiscono il momento di passaggio dall’esteriorità del libro al suo interno; dalla prima impressione al contenuto.
Risguardi marmorizzati
I primi risguardi decorati vengono realizzati con un’antica tecnica detta ebru (parola turca che significa “nuvola”). Nata in Asia Centrale e diffusasi lungo la Via della Seta, l’ebru consiste nel creare disegni che galleggiano, e poi catturarli con un foglio. L’artista deposita sulla superficie di una vasca colma di una soluzione acquosa dei pigmenti oleosi. Quindi tira e modella i colori, che fluttuando si espandono. Una volta terminato il disegno, adagia un foglio sulla superficie e imprime così l’immagine sulla carta.
Questa tecnica di decorazione della carta si diffonde ben presto anche in Europa, dove prende il nome di “marmorizzazione”. A partire dal Settecento i risguardi marmorizzati diventano incredibilmente popolari. I motivi decorativi sono molto diversi tra loro.
La tecnica della marmorizzazione richiede diversi anni di studio e un’incredibile precisione nei movimenti: una minima esitazione o un lieve tremolio delle mani possono distruggere l’intera opera in men che non si dica.
Risguardi stampati
Col tempo, il processo di marmorizzazione si meccanicizza. Per la decorazione degli endpaper vengono introdotti nuovi pattern, realizzati a stampa. All’inizio, si tratta soprattutto di motivi floreali, che possono essere appena abbozzati, oppure ben elaborati sulla base di erbari e libri di botanica. Si diffondono anche motivi geometrici e risguardi colorati a tinta unita.
Risguardi illustrati
Successivamente, nei risguardi compaiono le illustrazioni. Alcuni endpaper d’apertura anticipano gli episodi del libro, per stuzzicare la curiosità del lettore.
Altri risguardi mostrano mappe reali o fantasiose che aiutano a orientarsi nella narrazione.
Altri ancora suggeriscono visivamente il tema del libro o l’ambientazione della storia, in modo che il lettore si ritrovi fin da subito immerso nell’atmosfera giusta.
Oggi, i risguardi sono molto vividi e creativi negli albi illustrati e nei libri per bambini, dove spesso costituiscono parte integrante del racconto.
Nelle edizioni speciali, i risguardi d’apertura sono una piacevole sorpresa e quelli di chiusura sono un’opportunità per raccontare qualcosa che vada oltre la fine del libro, o per congedarsi dal lettore in modo creativo.
Risguardami
I risguardi sono prima dell’inizio e oltre il finale dei libri. Che siano antichi e marmorizzati, oppure moderni e decorati o illustrati, ogni volta raccontano una loro storia, che può essere o non essere la stessa del libro che proteggono, ma è sempre la storia degli artisti che li hanno realizzati. Non si giudica un libro dalla copertina. Ma, quando ci sono, forse, dai suoi risguardi sì.
Per scoprirne di più
Se volete esplorare la storia e i pattern decorativi dei risguardi, potete esplorare la mostra virtuale del centro culturale Salem Athenaeum: Under the Covers: the Hidden Art of Endpapers. Per gli appassionati e per i collezionisti, esiste perfino un gruppo Facebook: WeLoveEndpapers.